Liceo diocesano Breganzona

Materia:

latino

Classe:

I

Ultima revisione:

settembre 2017

 

Osservazioni introduttive e finalità generali:

 

Il latino, a differenza del greco, è già stato studiato negli ultimi due anni delle medie. Questo permette di iniziare lo studio del latino al Liceo con una maggiore sensibilità alla prospettiva diacronica della lingua (“l’italiano è il latino adoperato oggi”) e non esclusivamente sincronica, come se il latino fosse qualcosa di immutabile e finito in un tempo lontano, ridotto a un complesso di nozioni e norme inevitabilmente da imparare a memoria. Preoccupazione costante nel corso dell’anno sarà, dunque, inserire lo studio della lingua in questo più ampio e adeguato orizzonte. Lo studio del latino, infine, aiuta e riceve aiuto dal contemporaneo confronto con il tedesco, lingua importante per ogni allievo, indoeuropea e dunque flessiva come il latino ma non neolatina.

 

 

Temi trattati

Obiettivi cognitivi e metodologici dell’anno (e/o delle unità didattiche)

Modalità di lavoro e materiali utilizzati

I semestre

 

Memorizzazione delle parti del discorso studiate, riconoscimento delle componenti morfologiche (sia del nome che del verbo quali radici, temi, vocali tematiche, desinenze, affissi) e delle principali strutture sintattiche, padronanza di un sempre più cospicuo lessico al fine di arrivare a tradurre nel proprio codice linguistico un testo in latino di media difficoltà indipendentemente dall’uso del dizionario.

 

La lezione prevede un primo tempo di ripresa degli argomenti già affrontati, tramite la correzione dei compiti assegnati a casa. Questo momento è di particolare importanza per verificare la consapevolezza e l’acquisizione da parte dell’allievo delle conoscenze richieste. Il secondo tempo della lezione è dedicato alla spiegazione dell’argomento nuovo con possibilità di svolgimento di esercizi insieme, giovandosi anche di semplici testi di autore quali lo storico Cornelio Nepote o il mitografo Igino, in modo da incontrare al più presto fatti di storia e cultura romana. Infine sarà dedicato anche tempo a semplici traduzioni dal latino all’italiano e a semplici esercizi di “latino vivo” per vedere il latino sotto tutti gli aspetti di cui è composta una lingua sebbene ormai usata in più radi contesti comunicativi.

La lezione è dunque per lo più dialogata con un necessario momento di spiegazione frontale.

Gli strumenti utilizzati sono schemi alla lavagna e schede realizzate dal docente, da integrarsi con gli appunti della lezione a cura dell’allievo e con il libro di testo.

Il percorso di studio viene verificato tramite interrogazione orale pressoché quotidiana, test scritti a conclusione di ogni nucleo tematico, prova di traduzione scritta con cadenza mensile.

 

Morfologia nominale (le cinque declinazioni), aggettivale (le due classi di aggettivi), pronominale (personali, possessivi, determinativi, dimostrativi) e verbale (indicativo, imperativo e infinito delle quattro coniugazioni e della coniugazione mista, diatesi attiva e passiva).

Sintassi dei casi e principali verbi anomali (fero, volo, nolo, malo) e composti.

Le congiunzioni coordinanti e cenni di subordinazione (infinitiva, proposizione temporale, causale e relativa).

II semestre

 

Completamento dello studio dei modi del verbo e argomenti di sintassi del periodo correlati:

participio (presente, perfetto e futuro) e ablativo assoluto, congiuntivo e subordinate finali, subordinate introdotte da ut/ne, subordinate introdotte da ut/ut non, subordinata narrativa.

I verbi eo e fio, principali composti di eo e sum, la comparazione dell’aggettivo e dell’avverbio.